VOGLIO CAMBIARE LAVORO: 7 PASSI PER LIBERARSI DA UN LAVORO NOIOSO E PRIVO DI SIGNIFICATO

Questi 7 passi per liberarsi da un lavoro noioso e privo di significato non si rifanno al concetto “Se non ti piace il tuo lavoro cambialo e segui i tuoi sogni”. Sono una convinta sostenitrice dei sogni delle persone, ma raccontare che funziona esattamente così è una bugia. 

Obiettivamente, lavoriamo tutti in fondo per un motivo in particolare più di altri: i soldi. Non ho ancora conosciuto qualcuno che accetterebbe di lavorare gratis per il resto dei suoi giorni, pur facendo il lavoro più entusiasmante del mondo. Per questo al massimo esiste il volontariato e mille altri meravigliosi progetti ed iniziative alle quali spesso prendiamo volentieri parte.

E va bene così.

Ma in questo lavorare per il raggiungimento di un determinato benessere economico, legato alla necessaria ricerca di stabilità e comfort, esistono due tipi di categorie: una appassionata ed interessata al suo lavoro, e una totalmente disinteressata o, forse peggio, indifferente, a quello che fa tutti i giorni da anni.

Rispetto a quest’ultima, esistono altri due tipi di persone: chi non si pone minimamente il problema, per cui, il lavoro è noioso, si fanno sempre le stesse cose, non si impara nulla di nuovo, non ci sono particolari stimoli… e va bene così! Si lavora pur sempre per lo stipendio, soddisfacente o meno che sia…. Queste persone staccano la mente dal lavoro quando la giornata lavorativa è terminata, non si portano a casa nessuno tipo di problematica esistenziale sul significato della loro missione sul pianeta. E, ancora una volta, che male c’è? È una grande spensieratezza!

C’è poi anche però chi si pone costantemente il problema di avere un lavoro noioso e privo di significato. Chi vorrebbe cambiare, ma non ha il coraggio di farlo, o non sa come farlo, e non sa nemmeno cos’altro potrebbe fare, dove cercare, da dove iniziare. Magari continua a non fare niente, eppure il pensiero di non avere un lavoro entusiasmante è costantemente presente, e non è certo un pensiero piacevole.

Questo articolo è esattamente per questa categoria di persone.

Fare un lavoro noioso NON significa doverlo cambiare per forza, sottoporsi al rischio di rimanere disoccupati, perdere la propria stabilità economica, frustrarsi nella ricerca di qualcosa di diverso, solo perché tutti oggi parlano del “lavoro dei propri sogni”, e se non fai qualcosa di estremamente “WOW” sei un mediocre.

Conosco persone che svolgono professioni di altissimo livello internazionale con vite veramente vuote. Tolta la prestigiosa carica che ricoprono sul luogo di lavoro, resta il nulla. Da fuori nessuno lo direbbe mai.

Il problema non è il lavoro in sé. È il significato che gli si da, e lo stile di vita che si costruisce intorno a questo lavoro. È chiaro che quando un lavoro non ci piace lo si può sempre cambiare, ma non tutti hanno questa capacità di flessibilizzarsi e buttarsi a capofitto in quel mare di squali del mercato del lavoro, ed è bene quindi ricordarsi che è possibile liberarsi da un lavoro noioso e privo di significato, SENZA dover per forza cambiare lavoro.

Come si fa? Iniziare a seguire almeno la metà dei seguenti 7 passi farà una differenza abissale rispetto al modo in cui vivi la tua vita lavorativa.

1. Guarda al modo in cui ti stai identificando con il tuo lavoro:

Giudichi il tuo valore in base al lavoro che svolgi? Se le circostanze esterne determinano il tuo valore e chi senti di essere, la tua carriera diventa un enorme peso. Quanto iniziamo a sentirci “qualcuno” in base alla carica ricoperta (manager, senior, associate…. libero professionista di successo o meno) ci identifichiamo con quello che facciamo, piuttosto che con chi siamo veramente, al di la di quelle ore lavorative. Il punto è che la tua autostima va oltre al fatto che tu svolga un lavoro importante o meno.

Il problema non è il tuo lavoro noioso. Il problema sono i tuoi pensieri su di te nei panni di quel lavoro noioso.  

Sei definito dal tuo lavoro?

Certo, è difficile conoscere nuove persone  ed evitare la domanda più comune: cosa fai?

Ma il modo in cui rispondi, e come ti senti quando rispondi, dice molto rispetto a quanto il tuo lavoro ti definisce. Ci vuole coraggio per resistere alla percezione e al giudizio degli altri su ciò che facciamo o non facciamo professionalmente. Eppure il tuo lavoro non ti definisce – è cosa pensi del tuo lavoro e come lo affronti – che ti definisce.

Il tuo status dipende dal lavoro che svolgi?

In alcune sfere della società, obiettivamente sì. Non c’è modo di aggirarlo. La percezione che hai di una persona può cambiare istantaneamente non appena scopri quale professione svolge. Dietro alle risposte “sono avvocato, sono ingegnere, sono medico chirurgo” piuttosto che “faccio l’impiegata, la commessa.. sono magazziniere, sono giardiniere” si nascondono molti più pregiudizi di quanto siamo disposti ad ammettere. Solo che non puoi passare la vita a cercare conferme e approvazioni di tutti. Devi trovare quel posto dentro di te dove sai di avere valore semplicemente perché sei un essere umano. Questo è il tuo lavoro.

2. Guarda al tuo contesto personale extra lavorativo:

Difficile pensare di vivere bene il fatto di avere un lavoro noioso senza supportarsi esternamente con un certo tipo di stimoli e attività quotidiane salutari e piacevoli. Se ne parla sempre e ovunque ormai. Ma questa è davvero la base per un’esistenza molto più serena: alimentazione, attività fisica (anche  muovere il corpo in ufficio o a casa in smartworking ogni tot ore è un toccasana), e, soprattutto, meditazione! È sorprendente nell’aiutare a calmare la mente e a rivelare tutti quegli alti e bassi che ci disturbano di continuo. Puoi vedere più chiaramente il modo in cui stai pensando al tuo lavoro, e iniziare a ridefinire e dare un nuovo significato a chi sei come persona e come professionista.

3. Capisci cosa vuoi veramente fare e individua il tuo percorso per muoverti verso quella direzione.

Se sogni di pubblicare un romanzo un giorno, ma lavori 50 ore alla settimana può essere davvero difficile realizzarlo. Eppure, se dovessi dedicare 20 minuti al giorno a scrivere 400 parole, avresti 2000 parole scritte ogni settimana. 40 settimane e avresti la bozza di un romanzo. Questo vale per qualunque progetto o nuova attività alla quale vuoi dedicarti, magari da anni. Utilizza le ore della tua giornata in modo più intelligente! Dimentica le serie TV, dimentica Facebook, dimentica bar e pub. Se proprio non ci riesci, inizia almeno a diminuirne l’utilizzo. I minuti sommati che ricavi diventano ore, e questo cambia completamente il tuo stile di vita, senza fare nulla di drastico.

Se vuoi acquisire nuove competenze in una particolare professione, identifica ciò di cui hai bisogno per ottenere una migliore formazione. Puoi iniziare a risparmiare 30 euro a settimana per un corso? (una cena in meno a settimana) Puoi scaricare gratuitamente materiale online su questo argomento? Ci sono lezioni o webinar gratuiti che puoi frequentare? Tutto questo non deve essere per forza mirato a cambiare lavoro. Puoi coltivare interessi paralleli al tuo lavoro in ufficio. La tua mente sarà felice di ricevere stimoli nuovi su concetti che più risuonano con i tuoi interessi e che ti entusiasmano. Senza dover per forza continuare a raccontarti che il tuo lavoro è noioso. Se il tuo lavoro è noioso, tu che persona vuoi comunque essere? Ascolta e nutri le tue passioni fuori dal lavoro!





4. Dai un’occhiata alle persone che fanno parte della tua vita in questo momento: amici, familiari, coinquilini e partner

• Supportano te e supportano i tuoi sogni? O ti tirano verso il basso?

• Supportano i tuoi passi verso la realizzazione dei tuoi progetti o ti spingono solo a fare festa e ad uscire?

• Quanti veri amici possiedi? In sintonia con i tuoi valori e con la tua visione della vita? Che ti sostengono, ti incoraggiano, ti ascoltano e si prendono cura di te in modo genuino?

• Riesci a coltivare relazioni con nuove persone simili a te per ideali e visione?

Le persone intorno a noi sono fondamentali per il raggiungimento di qualunque obiettivo nella vita. Spesso quando decidiamo di voler evadere e perseguire i nostri sogni o prendere una strada diversa, può essere difficile per chi ci sta intorno da anni sostenerci, perché stiamo inavvertitamente sfidando le loro scelte di vita e la loro routine nell’averci sempre a disposizione in un certo modo. Siamo tutti un po’ egoisti in fondo. Sii consapevole di questo e se necessario prendi le giuste distanze.

5. Al lavoro, concentrati sull’essere completamente presente in ogni singola interazione.

• Fai ciò che fai con tutto il cuore e senza aspettarti sempre ricompense o riconoscimenti.

• Fai quello che fai perché deve essere fatto e fallo bene perché ci tieni.

• Se stai facendo una fotocopia, una telefonata noiosa, sei in un meeting, sii proprio lì al 100% in quel momento, letteralmente presente. Rendi l’atto di svolgere i tuoi compiti quotidiani qualcosa di un po’ più significativo. Diamo sempre tutto per scontato sul luogo di lavoro, c’è molto di più a volte dietro alle mansioni apparentemente più futili. 

• Se sei in contatto con le persone tutto il giorno, sfida te stesso a superare il pilota automatico e ad essere il più presente possibile con ogni persona. Ascoltali davvero mentre ti parlano. Prenditi del tempo per vederli come una persona, piuttosto che solo un numero in più.

• Fai molta attenzione anche ai tuoi colleghi. Le giornate NO le hanno anche loro, capisci se puoi sostenerli e incoraggiarli qualche volta.

• Prendi l’abitudine di praticare mindfulness al lavoro, fai qualche respiro completo e torna al presente, notando qualcosa di bello in quel preciso momento. Il modo in cui la luce brilla sulla scrivania. Il colore dei capelli del primo cliente che passa. La canzone in onda alla radio. Nulla. Qualcosa. Usa i tuoi sensi per riportarti qui ed ora. Prenditi del tempo per uscire dal contesto e vedere cosa stai facendo: la magia di essere nel posto in cui ti trovi anche quando tutto sembra così banale e ordinario. All’inizio sembra sempre meccanico e quasi insensato, è la pratica costante (1 volta al giorno 20 secondi bastano) che ti porta a risultati diversi.

6. Ricordati che è comunque una fase, e che primo o poi tutto cambierà.

• Non rimarrai in questa posizione lavorativa per sempre. Un giorno questo lavoro e queste persone cambieranno, le mansioni che svolgi, l’organizzazione, i colleghi… non rimanere troppo attaccato a quello che stai vivendo come se dovesse durare per sempre.

• Ci saranno giornate in cui ti sembrerà comunque di esplodere. In cui non riuscirai a sopportare un altro giorno o un’altra ora o un altro minuto. Ricordati  che anche questo va bene. Va bene odiare quello che stai facendo e dove sei in questo momento. Sentilo più forte che puoi e trasformalo in un gioco tutto tuo. Tieni un diario quando arrivi a casa, scrivi tutto ciò che odi, elemento per elemento, sfida te stesso a inventare 100 cose che odi. Tira fuori tutto e poi usalo come carburante per continuare a coltivare invece quello che più ti dona vitalità e ti da gioia solo al pensiero. Hai una vita piena e ricca oltre alle tue ore lavorative, ricordatelo.

7. Il tuo impatto può essere più forte di quanto credi:

• Magari entri in contatto con decine di persone ogni giorno, molte delle quali stanno attraversando un momento difficile. Il modo in cui le vedi, parli con loro, e sorridi loro è importante. Puoi rallegrare l’ora di pranzo di qualcuno, puoi illuminare la giornata di qualcuno, puoi sempre condividere qualcosa con altre persone. Nessuno lascia le proprie emozioni a casa quando arriva in ufficio o entra in un meeting.

• Tornare al contatto con il valore intrinseco di chi sei, e il valore di ciò che stai facendo, solo per il gusto di farlo, è una pratica potente. Ciò che fai tutti i giorni non definisce chi sei. Prendi l’abitudine di esprimere gratitudine per il lavoro che hai, anche se privo di un significato profondo. Non siamo tutti qui per salvare vite umane o fare differenze abissali nella vita degli altri. Divertiti un po’ di più nel tuo ambito professionale.

Spesso mi chiedo come sarebbe entrare in uno di quei grossi negozi tipo Mediaworld e incontrare tutto il personale di ottimo umore, ridendo e scherzando e cantando  mentre svolge il proprio lavoro. Sembra una cosa assurda da chiedere a persone che prendono il lavoro sempre come un peso e in modo negativo, o che spesso hanno vite difficili e ogni tipo di stress in corso, come sembra che la maggior parte di noi abbia.

Eppure credo ancora che sia possibile.

La vita non migliora magicamente quando le nostre circostanze cambiano. Migliora quando cambiamo noi. Quando impariamo ad amare dove siamo e ad essere ciò che siamo con più riconoscenza. Se dovessi perdere il tuo noiosissimo e insopportabile lavoro all’improvviso ti mancherebbe come mai prima d’ora.

Ci hai mai pensato?

Cambia il modo in cui parli e pensi del tuo lavoro. Solo così il tuo lavoro cambierà.

E lascia che la tua giornata risplenda, indipendentemente dalla professione che stai svolgendo in questo momento della tua vita. Se ti è utile iniziare un percorso di cambiamento su di te e il modo in cui vivi il tuo lavoro, scrivimi qui.

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